|
|
Modena (Mòdna in modenese) è un comune di 180.080 abitanti capoluogo dell'omonima provincia. È stata capitale per diversi secoli del ducato degli Este ed è un antica sede universitaria ed arcivescovile.
Il Duomo, la Torre Civica (Ghirlandina) e la Piazza Grande della città sono state dichiarate patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
Geografia
La città si trova circa nel centro della provincia di cui è capoluogo, nella Val Padana. Due fiumi la circondano senza peraltro attraversarla: il Secchia e il Panaro, la cui importanza per la città è testimoniata anche dalla presenza della Fontana dei due fiumi, dello scultore modenese Giuseppe Graziosi, situata in Largo Garibaldi.
Nasce all'interno della città il canale Naviglio, che sfocia nel fiume Panaro all'altezza di Bomporto.
Le prime propaggini dell'appennino modenese si trovano circa 10 km a sud della città, già al di fuori del territorio comunale.
Territorio
La città (e soprattutto la sua area metropolitana) è economicamente la seconda realtà della Regione Emilia-Romagna, dopo Bologna. Infatti, a parte il mero dato demografico, nella provincia hanno sede importanti industrie alimentari, metalmeccaniche (Modena può essere considerata la capitale mondiale dell'automobilismo sportivo con le sedi della Ferrari a Maranello, della Maserati in città, De Tomaso in periferia e Pagani a San Cesario), delle ceramiche (Sassuolo), tessili (Carpi) e biomedicale (Mirandola) e costituisce anche il secondo nodo autostradale e stradale regionale (a Campogalliano l'Autostrada A22 del Brennero si unisce con l'Autostrada A1 del Sole).
La città ha una rete di trasporto pubblico esercitata dalla ATCM.
Storia
Anticamente fu un insediamento etrusco, poi gallico, quindi, nel 183 a.C., colonia romana, col nome di Mutina. Questo toponimo viene messo in relazione con l'etrusco "mutna", o "mutana", "tomba", a sua volta forse derivato da una radice anteriore che dà nome ad un "rialzo di terreno", una "collina". Successivamente Modena venne abbandonata fra il V e il VII secolo, causa le numerose inondazioni dei fiumi Secchia e Panaro, gli abitanti si rifugiarono nel vicino borgo più a ovest, Cittanova.
Tornò a ripopolarsi gradualmente intorno alla sede vescovile, che aveva assunto la guida della città ed il vescovo Leodoino la fece cingere di mura nell'891. Durante la signoria dei vescovi, venne eretta la nuova cattedrale. Il potere vescovile ebbe termine con l'autonomia comunale nel 1135 ma, nel 1249, con la battaglia di Fossalta, Modena ghibellina venne sconfitta da Bologna guelfa e, nel 1288, si consegnò agli Estensi di Ferrara. Ma Modena diventa veramente la 'città estense' solo dopo il 1598, quando il duca Cesare trasferisce da Ferrara a Modena la capitale del suo ducato.
Uno Stato destinato a barcamenarsi con alterne fortune nelle lotte tra le potenze italiane ed europee, e che malgrado le ripetute occupazioni da parte degli eserciti stranieri (i francesi nel 1702; gli austriaci nel 1742) resisterà fino all'unificazione dell'Italia, con una sola interruzione nel periodo napoleonico. |
|
(Questo articolo è rilasciato sotto i termini della
GNU Free Documentation License. Esso utilizza materiale tratto dalla voce di
Wikipedia: "Modena". ) |
|
|